VALSUSA, L’ULTIMO SALUTO AL GRANDE PILOTA EMILIO OSTORERO: “IL LEONE DI AVIGLIANA”

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di IVO BLANDINO

AVIGLIANA – Si sono svolti martedì 25 luglio ad Avigliana nella chiesa parrocchiale Santa Maria Maggiore, i funerali del re del motocross Emilio Ostorero. Deceduto venerdì scorso all’ospedale Molinette di Torino dove era stato ricoverato, Ostorero ha lasciato l’amata moglie Adriana, i figli Paolo e Severino e tanti amici. In molti anno voluto rendergli omaggio durante le esequie: tra questi il sindaco di Avigliana Andrea Archinà, gli alpini, le Fiamme d’Oro della Polizia di stato e altri rappresentanti di diverse associazioni presenti sul territorio. La messa è stata celebrata dal parroco don Ugo Bellucci e il sindaco Archinà ha ricordato Emilio con un breve discorso, che pubblichiamo integralmente:
“Carissimo Emilio,
trovare le parole per salutare per un’ultima volta una persona cara è sempre assai difficile, specie se, come nel tuo caso, per decenni ha rappresentato un mito non solo per la città in cui è nato e vissuto, ma per un Paese Intero.
Non elencherò qui tutti i traguardi e i record che hai ottenuto nella tua brillante carriera, culminati poi anche nelle più alte onoreficenze della nostra Repubblica. Quelli sono consegnati alla storia che ti ha incoronato grande tra i grandi dello sport italiano e internazionale. Quello che vorrei mettere in luce piuttosto è la tua semplicità, la tua cordialità, la tua disponibilità al dialogo, la tua grande umanità verso le persone che ti sono state intorno, insieme alle tue capacità e alla tua professionalità. Doti che sono divenute pietre miliari nella storia dello sport aviglianese e non solo e che ho potuto toccare con mano nei nostri incontri, da quelli più ufficiali, come in occasione del tuo 85esimo compleanno, a quelli più informali sulle sponde del tuo lago durante i quali non mancavi, con la tua ironia, di dispensarmi consigli che traevano spunto dalla tua lunga esperienza.
Ma c’è un episodio che più di ogni altro mi ha confermato il tuo grande valore umano oltre che sportivo che risale all’estate di due anni fa quando qui ad Avigliana abbiamo avuto l’onore, grazie al Valsusa Film Fest, di ospitare Marco Tullio Giordana per la presentazione del suo ultimo libro.
Ebbene uno dei più grandi registi italiani confessò di conoscere Avigliana non tanto per la sua storia o le sue ricchezze architettoniche e naturalistiche, quanto per essere la patria di quel campione che lui stesso seguì durante tutta la sua adolescenza con tanta ammirazione. Mi fu ancora più chiaro in quel momento e quando, a distanza di alcune settimane, commosso mi ringraziò per aver ricevuto il tuo libro con la tua dedica personale, quanto nonostante alcuni mondi possano apparire distanti è la grandezza degli uomini ad essere vicendevolmente fonte di ispirazione.
Chissà per quanti altri ancora, oltre a Marco Tullio, lo sei stato, direi moltissimi a giudicare da questa Chiesa così gremita. La riprova che i territori non solo parlano attraverso le loro risorse, ma soprattutto attraverso le persone che li abitano e contribuiscono con il loro operato a renderne grande la risonanza. Nel tuo caso ciò è avvenuto in maniera ancora più spiccata grazie a quel soprannome “il leone di Avigliana” con cui sei stato e sarai sempre ricordato.
Ti siamo dunque tutti immensamente grati e ci stringiamo nel tuo così vivido ricordo alla tua famiglia, perché siamo certi che continuerai ad essere fonte di ispirazione per tutti coloro che operando, anche nel loro piccolo, con passione e dedizione, sapranno rendere merito a questa Città come così grandemente hai saputo fare tu.
Arrivederci Caro Emilio, ovunque tu sia in sella alla tua moto preferita”.

Dopo il sindaco, è intervenuto per l’ultimo saluto anche il rappresentante della Federazione Motociclisti Italiani: “Siamo qui per dirti grazie per tutto quello che ci hai dato, grande uomo del motociclismo”. Con molta commozione ha fatto un breve discorso di commiato anche il figlio di Emilio, Paolo Ostorero. A nome di tutta la famiglia ha voluto ricordare gli “alti valori del padre” e cioè che ha saputo insegnare. Il parroco ha quindi lanciato una riflessione durante l’omelia: “Chissà se la gente gli vorrà ancora bene a Emilio e se lo ricorderanno ancora? Emilio è stato un grande campione, e ora ha vinto un altro trofeo, quello del cielo”.

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