VALSUSA, SCRIVE “BUFFONA” AL SINDACO E VIENE QUERELATO: IL GIUDICE ARCHIVIA, “È CRITICA POLITICA”

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MATTIE – A fine marzo il Gip di Torino ha archiviato il procedimento penale a carico dell’ex consigliere comunale Daniele Trematore. Era stato querelato per diffamazione dal sindaco Marina Pittau nel novembre 2022. Il giudice ha disposto l’archiviazione per infondatezza della notizia di reato. In due commenti su Facebook, pubblicati nell’agosto 2022, l’ex consigliere comunale aveva scritto alla sindaca di Mattie: “dimettiti buffona! Stai infangando il tuo paese” e “la buffona di Mattie”. La Pittau aveva inviato una diffida, e Trematore aveva rimosso i due post. La querela del sindaco contro Trematore venne già archiviata una prima volta dal pubblico ministero per tenuità del fatto. Ma il sindaco di Mattie oppose all’archiviazione, pertanto è stato necessario andare di fronte al Gip di Torino. Il 22 marzo 2024 l’ex consigliere comunale Trematore si è difeso in tribunale spiegando di essere stato, sino al maggio 2022, consigliere di opposizione nel Comune di Mattie, e di avere pubblicato tali post in seno all’attività di politica da lui svolta, criticando l’attività politica del sindaco. Ha quindi chiesto al giudice l’archiviazione del procedimento. Il giudice delle indagini preliminari ha dato ragione a Trematore, ritenendo che il termine “buffona” rientri nel diritto di critica politica. Perché nel caso di Mattie, secondo quanto riportato nella sentenza dal giudice, “il commento pubblicato da Trematore si colloca nell’ambito di una discussione politica. L’indagato Trematore in questo contesto, ha inteso riferirsi a Pittau non in quanto persona in sé, ma in quanto personaggio pubblico e sindaco di Mattie. L’espressione utilizzata (“buffona”) non ha una connotazione particolarmente dispregiativa, giacché rimanda solo ad un particolare esibizionismo del soggetto cui si riferiscono. In altri termini, risulta rispettato il limite della continenza, che consente di ritenere sussistente la scriminante del diritto di critica politica”. E ancora: “In materia di critica politica, sussiste l’esimente in parola qualora l’espressione usata consista in un dissenso motivato, anche estremo, rispetto alle idee ed ai comportamenti altrui, nel cui ambito possono trovare spazio anche valutazioni non obiettive, purché non trasmodi in un attacco personale lesivo della dignità morale ed intellettuale dell’avversario. Sussiste il delitto di diffamazione solo quando i limiti della necessità dell’affermazione e della diffusione delle idee politiche siano oltrepassati, trasformando la competizione politica in una mera occasione per aggredire la reputazione degli avversari, con affermazioni che non si risolvono in critica, anche estrema, delle idee e dei comportamenti altrui – nel cui ambito possono trovare spazio anche valutazioni e commenti tipicamente “di parte”, cioè non obiettivi – ma in espressioni apertamente denigratorie della dignità e della reputazione altrui ovvero che si traducono in un attacco personale o nella pura contumelia”.

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12 COMMENTI

  1. I tempi del manganello olio di ricino e delitti eccellenti Matteotti sono finiti da mo’. Chi entra in politica oggi, oltre ai vantaggi si prende anche qualche sano e corroborante insulto pittoresco.

  2. Non vedo come potevano condannare l’ex consigliere per aver rivolto il termine “buffona” al sindaco, quando quel ignorante di De Luca ha dato della “stronza” al Presidente del Consiglio Meloni, e non è stato denunciato.

  3. Una volta le opposizioni sapevano argomentare qualcosa, con cultura e obiettività. Che dire della magistratura che ripudia persino un test psico attitudinale nei concorsi pubblici?? A chi fa il militare si ma chi dirige il paese nei fatti (il magistrato) no?? Paese allo sbando proprio, in cui si legittima l’insulto fine a se’ stesso come “critica”

  4. Mi chiedo cosa accadrebbe se qualcuno osasse dare pubblicamente del buffone a un giudice.
    Dio solo sa se e quanti lo meriterebbero, ma questa sarebbe un’altra storia.

  5. Allora quereliamo tutti i politici che ci chiamano qualunquisti e astensionisti.
    Qualunquisti loro che cambiano solo nome ai partiti ma fanno sempre le stesse cose.
    Superbonus,condoni,banchi scolastici con le ruote, avete stufato.

  6. Che uno piu’ giovane manchi di rispetto ad una persona piu’ adulta di lui denota semplicemente la maleducazione totale rispetto gli altri. Se lo ha fatto nei confronti di un “avversario” politico, dall’alto del suo ego credo non abbia remore a farlo con altri.
    Per quanto mi riguarda io lo manderei a pulire i fossi, almeno si renderebbe utile e abbasserebbe un pò le ali. E con lui anche tutti quelli che in TV, politici e non solo, non perdono occasione per buttarla in caciara dando un pessimo esempio.

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