VALSUSINI NELLA STORIA / 100 ANNI FA NASCEVA IL GRANDE PREMIO OSCAR MARIO CELSO

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di IVO BLANDINO

SANT’ANTONINO – Era il 1° marzo del 1917 e nasceva a Sant’Antonino un valsusino, ingegnoso e cultore del sapere, un nome che darà lustro alla Valle di Susa e che sarà conosciuto in tutto il mondo industriale. Il suo nome è Mario Celso, il fondatore e creatore della rinomata e conosciuta azienda I.R.E.M., “industria raddrizzatori elettro meccanici”.

L’Università della Terza Età di Sant’Antonino, in collaborazione con la Società Filarmonica di Sant’Antonino, desiderano ricordare l’illustre cittadino, con un concerto in sua memoria.

La serata musicale avrà luogo venerdì 3 marzo nella chiesa parrocchiale di Sant’Antonino alle 21, parteciperanno la banda musicale ed il duo di musica classica, Livia Hagiu al violino e Andrea Albertini al pianoforte.

L’imprenditore Mario Celso, nasce in una famiglia di operai ed in quegli anni, grazie alle risorse idriche, si stava sviluppando la prima industrializzazione della Valle di Susa (cotonifici, metallurgia meccanica). Mario, terminate le scuole elementari, inizia a lavorare in una piccola officina meccanica, sviluppando parallelamente la sua passione per l’elettronica.

Sono gli anni di formazione e crescita, di una cultura che non nasce dalla scuola, ma dall’incontro umano (questo è ciò che ha sempre creduto e insegnato), con uomini esperti e vitali, amava lavorare ed sviluppare le sue idee tecniche con amore e dedizione. Mario Celso lavorò presso gli studi cinematografici della FERT e visse anche la dolorosa esperienza della guerra e della deportazione in Germania, ma ritornato a casa, realizzò il primo raddrizzatore elettromeccanico per archi a carbone che verrà usato per le proiezioni cinematografiche.

Grazie alla sua volontà, esperienza e capacità, nascerà nel 1947 la sua azienda, l’IREM, un’industria internazionale che tutt’oggi esporta i suoi prodotti di alta tecnologia, in tutto il mondo.
Ma un alto riconoscimento dovuto alla sua capacità di serio e bravo imprenditore, Mario Celso, lo riceverà il 7 marzo del 1992, presso il Century Plaza Hotel di Los Angeles: la preziosa statuina emblema degli Oscar.

Mario Celso (con al suo fianco la consorte Bruna Bandera), commosso sale il paco dei premiati per ricevere dalle mani del noto attore americano Tom Hanks il “Suo Oscar”, Tom esordirà dicendo: “Questa sera siamo qui per rendere omaggio a Mario Celso ed al suo lavoro pioneristico nel progetto, nello sviluppo e nella produzione di apparecchi per l’alimentazione degli archi a carbone, delle lampade ad arco Xenon e per gli accenditori usati nella proiezioni cinematografica”.

Dagli archi a carbone degli anni ’30, fino alle lampade ad arco di oggi, Mario Celso è stato all’avanguardia sviluppando progetti innovativi per l’accensione ed il funzionamento di queste fonti luminose. Per questo suo pioneristico e continuo impegno in questo campo, l’Academy gli ha consegnato il Scientific Technical Award. Alla consegna del premio, Mario – con una visibile commozione ed un pizzico di umorismo – disse: “Mi sembra un sogno, finora avevo visto queste cose soltanto in televisione, scusate la mia pronunzia influenzata dal mio dialetto montanaro, ma amare il proprio lavoro costituisce la migliore approssimazione alla felicità sulla terra”.

Un mese prima della sua improvvisa scomparsa, avvenuta 10 luglio del 1994, nella sua casa di Sant’Antonino, Mario scrisse una particolare e profonda missiva ad una sua conoscente americana, in questa lettera ad un certo punto scrive una sua personale riflessione che fa meditare su ciò che lui vuol dire: “Per apprendimento o per predisposizione o per entrambe le cose, mi comporto senza sforzo secondo una morale cristiana e questo senza timore di pena o di speranza di ricompensa”.

Questo era Mario Celso, che ha saputo scrivere una grande ed importante pagina della storia industriale della Valle di Susa, una valle che lui amava spassionatamente.

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