CRISI DI PIAN DEL FRAIS: “DANNO IRREPARABILE, LA REGIONE RIATTIVI GLI IMPIANTI”

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COMUNICATO DELLA CONSIGLIERA REGIONALE SILVANA ACCOSSATO

CHIOMONTE – “La comunità di Chiomonte e gli abitanti della zona di Pian del Frais si trovano ad affrontare una difficile realtà: gli impianti di risalita, vitali per l’economia locale e per l’attrattività turistica della regione, sono fermi da ben quattro anni. Questa situazione, oltre a provocare gravi danni economici, mina la qualità della vita di residenti e villeggianti” – dichiara la Presidente di Liberi Uguali Verdi Silvana Accossato presentando in data odierna un’interrogazione urgente al Presidente Cirio. Pian del Frais, rinomata stazione sciistica, situata a soli 45 minuti da Torino e facilmente accessibile sia in auto che con il treno, se solo la seggiovia che collega Chiomonte al Pian del Frais fosse in funzione, ha visto negli anni un fiorente indotto economico, con oltre 20 chilometri di piste e mille seconde case. Gli impianti di risalita, quando funzionavano, garantivano lavoro a oltre cento persone, tra maestri di sci, addetti al noleggio e personale delle attività in quota. Tuttavia, dal 2020, la situazione è drasticamente peggiorata a causa del blocco degli impianti. Le ragioni di questo fermo sono molteplici, ma tra le più preoccupanti emerge il caso di una truffa aggravata ai danni della Regione, scoperta dalla Guardia di Finanza di Susa nel dicembre 2020. Si tratterebbe di una truffa aggravata ai danni della Regione di oltre 140mila euro di fondi regionali erogati per fare i lavori necessari alla messa in
sicurezza dello skilift di Pian Mesdì. La società che nel 2018 possedeva l’impianto avrebbe
ottenuto i fondi regionali, secondo l’accusa, presentando fatture per operazioni inesistenti e
lavori mai eseguiti. “Alla luce di questi fatti, chiediamo con forza al Presidente della Giunta Regionale di fare chiarezza sulla situazione attuale e soprattutto prendere tutte le iniziative necessarie per sbloccare una situazione ormai divenuta insostenibile!” – prosegue la Presidente di LUV commentando la risposta dell’Assessore Ricca. «Dalla risposta emerge che la Regione Piemonte ha assegnato più di 600mila euro dal 2019 ad oggi alla società privata che gestisce gli impianti di risalita del Pian del Frais, non pochi considerando che gli impianti sono fermi da quasi 4 anni» ha concluso la Capogruppo di LUV.

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18 COMMENTI

  1. Buonasera a tutti
    Mi auguro che la regione Piemonte risponda che n i fatti al problema Frais che più che un problema di fondi e’di volontà e capacità a risolvere questa situazione.

  2. Non esiste volontà politica per risolvere il problema. Comune e proprietario di alcuni impianti non si parlano a causa di screzi avvenuti negli anni passati. Regione Piemonte assente. Non vedo una soluzione per un prossimo futuro, anche a causa della pochissima neve, dato il basso dislivello (1480 mt)

  3. Se manca la neve a Chamonix ed a Crans Montana ce n’è giusto una spolverata, quali speranza dovrebbe avere il Frais di continuare ad essere una stazione sciistica?
    La Regioni tuteli i suoi e nostri interessi recuperando il maltolto e chiudendo i rubinetti in futuro.
    Pian del Frais è un bellissimo luogo, cerchi in altre direzioni le soluzioni per salvaguardare la propria vocazione turistica.

    • forse non sa’ che dove manca la neve la producono con i cannoni, vedi località a 750 mt con gare di coppa del mondo, quindi pensare a cose alternative e certamente fuori luogo perchè nell’inverno il turismo e essenzialmente sciistico, in quanto a suoi interessi pensi anche alle centinsaia di famiglie che vivevano grazie a questo turismo. buona giornata

  4. Ma che regione, il comune sin dalla fine della precedente amministrazione 3,6 ml di fondi olimpici oltre ad un progetto approvato. Inoltre ci sono fondi compensativi tav per oltre 2 ml per asfaltare la strada deveis per permettere una salita agevolata anche ai pulman. Il tutto da oltre 5 anni!!!!!!!!

  5. E’ iniziata la campagna elettorale, la signora Accossato -ex pci- dov’era in questi anni? era forse tra coloro che gridavano allo sventramento delle montagne per fini turistici? solo adesso – a pochi mesi dalle elezioni regionali – si accorge che il Frais ha dei problemi?

  6. Fate un favore a tutti, il Frais è decisamente fuori quota neve quindi pensate a qualcosa di alternativo che non siano impianti connessi allo sci: sarebbe ora di smetterla di sciupare denaro pubblico.

    • sig.gallo se si informa fanno gare di coppa del mondo in austria ad una altezza di 750 mt. basta utilizzare i cannoni come venivano usati qualche anno fa’ per la questione di spreco denaro pubblico, per riattivare una stazione che non chiede soldi ma una intesa con pubblico privato, tenga presente che ci sono circa un centinaio di persone che vivono su queste attività.la saluto caramente

      • 750m al 45mo parallelo in Europa. Ma non diciamo caxxate tanto per dire qualcosa. Per i cannoni servono le temperature adatte, non è un solo problema di quanta neve cade dal cielo. Senza contare che questa storia delle centinaia di persone che vivevano grazie al Frais è risibile. Se una attività è redditizia, non servono interventi pubblici per farla funzionare. Altrimenti si tassino residenti e padrone di seconde case per pagare gli impianti. Il resto sono chiacchiere da politicanti in cerca di poltrone, e imprenditori in cerca di tette da mungere.

      • Non è solo una questione di quota ma di temperatura. Anni fa al Sestriere non riuscivano a produrre neve, mentre a Cesana si. Se poi lei vuole sciare a tutti i costi può andare a Dubai

  7. Scusate non mi ricordo più a che quota parte Bardonecchia ,Sansicarii ,Sauze dOulx ,Cesana ,potete mica ricordarmelo grazie

    • Non è che girando viziosamente attorno al discorso la quota neve scenda; campo Smith a Bardonecchia è un disastro, a Sauze d’Oulx si scia bene da Sportinia in su, Cesana non pervenuta da anni ormai e Sansicario ha la parte bassa in grossa crisi ma, ripeto, questo non migliora la situazione del Frais. Parlare di innevamento a quelle quote quando hanno difficoltà a farlo a Sestriere è follia, oltretutto è una stazioncina isolata e questo non può che peggiorare la situazione. E’ un graziosissimo posto ma non c’è altra strada che farne altro.

  8. Sig. Ernesto,
    cerchiamo di essere seri.
    Se la carenza di precipitazioni nevose è diventata un processo irreversibile e in rapida progressione, che senso ha contrastarla con degli assurdi impianti spara neve, nebulizzatori che, con consumi energetici altissimi, quando fa troppo caldo non possono fare altro che sparare acqua (o restare inutilizzati).
    Esistono infine due versanti delle Alpi con clima parecchio differente, soprattutto nella varie altitudini. Non sarà un caso che i ghiacciai del versante sud stiano collassando ben più rapidamente di quello nord (Svizzera e Austria) e non sarà un caso che la vegetazione alpina austriaca usuale a novecento metri s.l.m. da noi la si trovi dai millecinquecento in su.

  9. “mina la qualità della vita di residenti e villeggianti”, “ha visto negli anni un fiorente indotto economico, con oltre 20 chilometri di piste e mille seconde case.”

    Allora paghino residenti e villeggianti le spese per riaprire gli impianti.

  10. Costruire la seggiovia da Chiomonte al Frais si può definire spreco di denaro pubblico?
    E intanto al Frais si utilizza un modernissimo skilift per salire fino all’ intermedia in soli 20 minuti.

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