IL 6 MAGGIO NUOVA MANIFESTAZIONE NO TAV DA BUSSOLENO A SAN DIDERO: “NON ACCETTEREMO I DIVIETI DI ROMA”

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BUSSOLENO – Sabato 6 maggio si terrà una nuova manifestazione No Tav con il corteo da Bussoleno a San Didero, zona che sarà interessata al cantiere del nuovo autoporto Sitaf. La decisione è stata presa a seguito dell’assemblea tenutasi venerdì sera a Bussoleno. “Tra gli altri parteciperanno, oltre a tutto il movimento e i sindaci della Valle, una delegazione delle Brigate di Solidarietà Attiva, impegnate da tempo nel terremoto del centro Italia, di cittadini di Amatrice e delle Mamme della Terra dei Fuochi – annuncia il sito notav.info – alla manifestazione di arriva dopo fatti importanti come la firma della rettifica del trattato tra Italia e Francia, la fine (a modo loro) del tunnel geognostico e le lettere di esproprio recapitate in Valle da Telt. Tutti fatti che dovrebbero in qualche modo deprimere chi si oppone alla Torino Lione, ma che invece hanno avuto l’effetto inverso, riaccendendo creatività e passione nella Valle che Resiste, che tutto si potrà dire, ma non che sia stata (o sarà) domata. E così nell’unico modo che conosciamo per prendere le decisioni, ovvero tutti insieme in assemblea, abbiamo lanciato l’appuntamento di maggio, rilanciando le ragioni della nostra lotta, sempre più attuali e giuste che mai”.

I No Tav lanciano anche un avvertimento, dopo i fatti avvenuti durante i cortei di protesta a Roma in occasione dell’ultimo vertice Ue: “Visto quanto successo ieri a Roma, con il sequestro preventivo di oltre 120 manifestanti, tra cui molti No Tav, ai quali è stato impedito di partecipare alla manifestazione contro questa Unione Europea, annunciamo da subito che non accetteremo questo tipo di divieti e di limitazione dei diritti alla libera circolazione e alla libertà di manifestare il proprio pensiero, e ci organizzeremo e ci tuteleremo per permettere a tutti e tutte la partecipazione alla manifestazione”.

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2 COMMENTI

  1. Problemi Comuni Regioni Diverse
    5 Maggio 2023
    Trento: Cariche Di Polizia Contro I Manifestanti No Tav

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    Vergognosa carica immotivata della polizia contro i manifestanti che protestavano pacificamente a Villazzano contro l’inizio dei lavori della Circonvallazione TAV di Trento, un’opera inutile e devastante per l’ambiente, la società, le finanze pubbliche..

    Da Osservatorio Repressione di Controcultura Spazio aperto Be.Brecth Trento.

    Un vile attacco contro il fondamentale diritto democratico di manifestare le proprie opinioni, da parte di chi dovrebbe difendere i cittadini dai soprusi.

    Vergogna.

    Signor Questore si vergogni.

    Riportiamo la testimonianza – comparsa oggi su un quotidiano locale – di un cittadino che era presente sul posto a Villazzano:

    “I manifestanti, senza alcun oggetto contundente, senza elmetti, senza essere mascherati, si sono intrattenuti per circa un’ora alla trivella, leggendo comunicati e documenti sulla TAV, sotto gli occhi delle forze dell’ordine. Poi all’improvviso le due vie di accesso, due stradine nei campi, sono state chiuse da Polizia e Carabinieri, che hanno intimato al gruppo di sciogliersi. In pochi minuti – ci raccontano due testimoni del paese – hanno spinto i manifestanti contro un muro, ed è partita la carica a manganellate da parte della Polizia e dei Finanzieri. (N.d.r. che farebbero bene a occuparsi dei miliardi degli evasori alle Seychelles, per esempio) Una carica a freddo, senza apparente motivo, per una manifestazione che era stata pacifica e tranquilla. “

    “Molta gente è andata a casa con le gambe blu di botte, hanno subito la carica anche persone anziane, di Villazzano e Poco, che erano venute a vedere cosa succedeva, visto che non si sapeva nulla. “

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  2. Non so se sia andata così’ , non seguo queste questioni, ma leggendo vedo che opinioni e problemi per entrambe le parti popolo e forze dell’ ordine sono le stesse.Nel frattempo in TV Salvini e’ arrabbiato perché’ l’ altro stato ,che non e’ parente nostro, inesatto chiamarli cugini, riferisce che prima del 2043 non fara’ nulla troppo costoso.E adesso che se fa?????Lo stato vuole finire l’ opera la Francia saluta tutti fino al 2043 e questi due gruppi di popolo sempre uno contro l’ altro ….e ora cosa devono fare continuare così’ fino il 2043? Non e’ meglio finirla o evitare di farla? O farla altrove,fino al 2043 quanto costera’? Con i pensionati allo stremo, gente per strada , opere pubbliche da fare, corsi d’ acqua da pulire, problema immondizie da sistemare a Roma e non solo.Ma allo stato sembra giusto mettere il popolo con e senza divisa uno contro l’ altro per qualcosa che avanti non va???? O la Francia decide di finire o saluti e figli maschi , come si dice di solito.Mah!

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