MARCIA NO TAV, MONTABONE: “IMBARAZZANTE, IL PRESIDENTE CHIARISCA”

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di CATERINA AGUS

BUSSOLENO – L’adesione o meno dell’Unione Montana Valsusa alla marcia No Tav dell’8 dicembre sta suscitando qualche difficoltà in seno all’Unione stessa.

In seguito ad un incontro tra la giunta ed una rappresentanza del Coordinamento dei comitati No Tav di Valle, il vice presidente Andrea Archinà ha revisionato l’ordine del giorno dell’incontro previsto in data 22 novembre per ridiscutere la partecipazione degli amministratori alla marcia No Tav dell’8 dicembre, prorogando i punti previsti (e più precisamente i Piani forestali aziendali e comunali e le Misure Psr) ad apposito incontro in data da definirsi.

Il contrordine arriva in occasione della preparazione dell’assemblea organizzata dal movimento No Tav per il 26 novembre prossimo a Bussoleno e in dissenso dalle precedenti dichiarazioni rilasciate dal presidente Pacifico Banchieri (attualmente all’estero e non raggiungibile per una dichiarazione) il quale aveva di fatto tolto il cappello politico all’iniziativa.

Sull’argomento del contendere abbiamo interpellato l’assessore Giorgio Montabone, che dichiara: “Rimango alquanto stupito dalla situazione che ritengo piuttosto imbarazzante. Non mi sembra corretto vengano prese decisioni che appaiono in contraddizione con quelle dichiarate dal Presidente che si trova in questi giorni fuori Europa in ferie. Attendiamo il suo ritorno per fare chiarezza in giunta“.

L’assessore aveva già rilasciato delle dichiarazioni in riferimento alla questione Tav che lasciavano intendere che ci si sarebbe dovuti sforzare di eliminare l’ideologia su certi temi o la giunta non sarebbe durata a lungo.

Un’immagine controversa che evidentemente la Valle fatica ancora a scrollarsi di dosso.

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6 COMMENTI

  1. Sforzare di eliminare l’ideologia su certi temi?
    Prima di eliminarla (termine sempre oltremodo sgradevole anche dovendosi occupare di umili creature come mosche o zanzare) bisognerebbe scovarla perché “certi temi” sono tutto fuorché ideologici.
    Basterebbe, una volta nella vita, provare a documentarsi.

  2. Fatemi capire:approffitando del fatto che il Presidente non era presente e reperibile hanno cambiato le decisioni prese a riguardo dell’appoggio alla manifestazione NO TAV?Un mini golpe,in pratica.Che dimostra una volta di più cosa possono fare le persone schiave delle ideologie malate.

  3. Scusate ma di imbarazzante c’è solo una cosa… Questo articolo. Scrivere certe amenità è assurdo. L’altra sera, in riunione, si è dsmisxusso, Co. E si è sempre fatto negli anni passati, della decisione di partecipare o no alla manifestazione e tutti hanno espresso il loro parere. La stragrande maggioranza era dell’idea di parteciparvi e così darà. Ognuno è libero di esserci o meno. Nessuno ha scavalcato il presidente. Chi era contrario nel parteciparvi ha giustamente espresso il suo parere ma, in democrazia, la maggioranza ha detto che riteneva corretto essere presenti. Questo sarebbe da scrivere non altre cose.

  4. Scusate ma di imbarazzante c’è solo una cosa… Questo articolo. Scrivere certe amenità è assurdo. L’altra sera, in riunione, si è dsmiscusso, come si è sempre fatto negli anni passati, della decisione di partecipare o no alla manifestazione e tutti hanno espresso il loro parere. La stragrande maggioranza era dell’idea di parteciparvi e così sarà . Ognuno è libero di esserci o meno. Nessuno ha scavalcato il presidente. Chi era contrario nel parteciparvi ha giustamente espresso il suo parere ma, in democrazia, la maggioranza ha detto che riteneva corretto essere presenti. Questo sarebbe da scrivere non altre cose.

  5. Ringrazio Alberto Lorusso per il chiarimento.
    Se poi ci saranno i presupposti, i numeri e la volontà e se il Presidente Banchieri lo riterrà vorrà dire che ci saranno crisi politiche, dimissioni e/o rimpasti. Se tutti questi scenari accadono quotidianamente con mille pretesti diversi al Governo europeo, a quello nazionale, Regionale e delle città metropolitane, perchè non deve accadere alla nostra comunità montana ?
    Forse il dogma del TAV è l’ unico pretesto che non DEVE essere tollerato per una crisi politica ? La grande opera deve avere un percorso in discesa, lineare e senza ombre?
    Per fortuna i sassolini negli ingranaggi continuano ad esserci , fino a quando la macchina infernale sarà condannata a incepparsi definitivamente ( questione di un paio di anni non di più ) con buona pace e rassegnazione di tutti.
    Mauro Galliano

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