SCUOLE IN VALSUSA, LA RABBIA DI UNA MAESTRA PER LE CONVOCAZIONI BEFFA: “HO VINTO IL CONCORSO, MA NON SONO STATA ASSUNTA”

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di MARIA GONELLA

Sono cominciate le convocazioni dagli istituti. Attendo con ansia la convocazione dall’istituto in cui vorrei lavorare, poiché mi piace e ci lavoro da anni. Non arriva, ne arrivano altre. Quest’anno per la prima volta non sono stata chiamata dalle graduatorie provinciali: capirne il motivo è impossibile. Le chiamate ora avvengono tramite algoritmo, ci hanno tolto l’unica libertà di scelta che avevamo. Le convocazioni dagli Istituti arrivano tramite mail, devi rispondere entro 24 ore, pena perdita del posto. Rispondo a queste prime mail e attendo che mi chiamino, sapendo che nel momento in cui tu dai la disponibilità non è detto che poi ti chiamino. Attendo le chiamate che non arrivano.
Guardo le mail, alle ore 13.32 è arrivata una mail dal primo Istituto per una assegnazione, devo rispondere entro le 13.40. Leggo la mail alle 14.30, pena: perdita del posto. C’è scritto che mi contattano via mail perché non hanno il mio recapito telefonico.
Chiamo immediatamente la scuola per capirne di più e mi informano che hanno ormai scorso la graduatoria dal momento che io non ho risposto in tempo. Mi ritengo una persona educata e rispettosa del mio lavoro, perciò decido di riattaccare dopo i saluti perché se in quel momento avessi detto cosa pensavo, probabilmente, dopo non sarei stata molto fiera di me.
Rimango in attesa, arrabbiata perché vincitrice di un Concorso non sono stata assunta, perché dopo anni di precariato non sono neanche libera di scegliere dove andare a lavorare, e perché, vivo in una Paese che quotidianamente calpesta e non rispetta i diritti dei lavoratori e in questo caso anche quelli dei bambini, che avrebbero il diritto di avere tutti le/gli insegnanti e una scuola all’altezza della vita.
Sperando che la mia rabbia e quella di tanti altri confluisca in lotte presenti e future per il miglioramento della scuola che amiamo e una società migliore, auguro un buon anno scolastico a tutti.

 

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3 COMMENTI

  1. E’ davvero assurdo, ma quale normativa becera e bacata può immaginare un sistema del genere????? Ma poi come si fa a dire, nel 2022, “…non abbiamo il suo numero di telefono….” MA SE ORMAI L’INDICAZIONE DEL NUMERO è QUASI IMPRESCINDIBILE TANTO QUANTO L’INDICAZIONE DEL NOME E DEL COGNOME????? Aggiungo che ormai viviamo tutti con smartphone a contatto pelle e, pena carenza dei campi delle celle telefoniche, e quantomeno impensabile che non si riesca a contattare una persona. Poi ritengo che una e-mail non sia un metodo di comunicazione così sicuro visto e considerato che molti indirizzi di posta elettronica vengono riconosciuti dai sistemi come minacciosi e per tanto scartati. Mi dispiace tantissimo per la scrittrice dell’articolo e confido che riesca in qualche modo ad avere ragione dei propri meriti. E il bello che giusto ieri sera sentivo la notizia che ad inizio scuola non tutte le cattedre saranno occupate. Poi leggo questa notizia……pazzesco, folle, la tecnologia ci sta ammazzando. Ci sei? Bene rispondi entro 5 minuti, non ci sei, sei depennato….si rischia di depennare le persone dalla vita facendo così.

    • La tecnologia non c’entra nulla. Qui c’è un misto di disorganizzazione e furberia che necessiterebbe qualche indagine. Io fossi nella signora farei un esposto, perché l’operato mi sembra quantomeno discutibile. Quale miglior modo di eliminare gente non paraculata dalla graduatoria dicendo che non avevano il telefono, che non rispondeva, o che non ha risposto alla mail in tempo? Ascolti me, denunci non solo sul giornale.

      • Si concordo pienamente. E chi ha sbagliato davvero deve pagare, non devono rimetterci solo gli innocenti o chi porta un cognome che non è nella lista degli eletti……

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