Giovane mamma muore a Caselette: polemica con l’ospedale 

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Di FABIO TANZILLI

Caselette è in lutto per la morte di una giovane mamma di 36 anni, dimessa due volte dall’ospedale di Rivoli, e deceduta ieri pomeriggio nella sua abitazione. Si tratta di Vittoriana Armento, aveva un marito, si erano sposati nel 2002, e due figli piccoli, che frequentano le medie e le elementari. Fino a ieri aveva postato immagini e frasi su Facebook, tra cui gli auguri a suo papà, che ieri compiva gli anni. E raccontava anche dei problemi di salute avuti proprio in questi giorni: “Come domenica…mi sono meritata un giro in ambulanza e giornata in ospedale ……ma in fondo sono una roccia …” commentava proprio martedì da Rivoli sul social network “un dolore forte al petto e sono svenuta” ha aggiunto proprio ieri, poche ore prima di morire. Poi ieri, intorno alle 13, uno degli ultimi post: un’immagine condivisa con l’effice della Madonna: “proteggi sempre i miei figli e le persone a cui voglio bene”.

Il pm Raffaele Guariniello ha già aperto un fascicolo per omicidio colposo, per adesso a carico di ignoti. La donna era andata per due volte al pronto soccorso dell’ospedale di Rivoli, accusando forti dolori alla pancia, ma in entrambi i casi i medici l’hanno dimessa. Lunedì la Armento è andata al pronto soccorso perche aveva dolori addominali. È uscita dall’ospedale dopo due ore, con una diagnosi di dispepsia. Martedì aveva ancora male, ed è tornata al pronto soccorso, dove i dottori le hanno fatto un elettrocardiogramma e l’hanno rimandata a casa con un “dolore toracico atipico”. Ieri, mercoledì, la morte improvvisa a casa sua. Fondamentale, per capire le cause del decesso, sarà l’autopsia, in programma lunedì.

  
LA REPLICA DELL’OSPEDALE

Ecco la replica dell’Asl: “In merito alla signora deceduta presso la propria abitazione 14 ore dopo essere stata dimessa dal DEA-Pronto Soccorso di Rivoli, si comunica quanto segue. Si è verificato un primo passaggio in DEA nella giornata del 12 ottobre con arrivo a mezzanotte e dimissione alle ore 2,00 con diagnosi di dispepsia e disturbi gastrici.
Il secondo passaggio si è verificato il 13 ottobre con arrivo in DEA alle 13,30 e dimissione alle ore 1,00 del 14/10 dopo circa 12 ore di permanenza presso il DEA stesso con diagnosi alla dimissione di dolore toracico atipico.
Durante la lunga permanenza , la paziente è stata tenuta sotto stretta osservazione clinica con valutazione di tutti i parametri vitali ed effettuazione di esami diagnostici quali ECG, esami di laboratorio (es. troponina e didimero per accertare eventuali patologie cardiache,ischemiche, vascolari o tromboemboliche). In considerazione della negatività di tutti gli esami effettuati, della totale assenza di fattori di rischio noti per malattie cardiovascolari , della valutazione clinica generale nonché del fatto che per tutto il periodo di osservazione la paziente è sempre rimasta completamente asintomatica, i Medici in servizio hanno deciso di dimetterla con la diagnosi citata. L’ASLTO3 ha già messo subito a disposizione dell’autorità giudiziaria tutto quanto richiesto nonché attende l’esito dell’autopsia prevista per lunedì prossimo per le valutazioni del caso.
La Direzione Generale dell’ASL ha comunque avviato le necessarie verifiche interne per comprendere meglio l’accaduto. Vista la drammaticità del caso si esprime la sentita vicinanza alla famiglia alla quale, comunque vadano gli accertamenti in corso, nessuno potrà restituire la necessaria serenità”.

IL DOLORE DI CASELETTE

Intanto, il paese si stringe attorno alla famiglia della vittima. E sempre su Facebook alcune donne manifestano l’intenzione di aiutare i figli, e non solo. “Chiunque viva il paese sa di quanta tristezza sia oggi intriso. Basta essere mamma per sentirsi coinvolta. Vorrei dire a chi è vicino alla famiglia colpita da questo dramma che, se decidessero di organizzarsi per supportarla nelle questioni pratiche, come faccende domestiche,cucinare, fare commissioni, stare coi ragazzini e altro, io, come spero altri cittadini, siamo disponibili”.

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