VALSUSA, 6 COMUNI SI ALLEANO PER IL DISTRETTO DEL COMMERCIO

Condividi
FacebookTwitterWhatsAppMessengerEmailLinkedIn
COMUNICATO DAL COMUNE DI CONDOVE
CONDOVE – Le amministrazioni di Condove, Caprie, Sant’Ambrogio di Torino, Chiusa di San Michele, Vaie e Sant’Antonino di Susa partecipano al bando della Regione Piemonte che istituisce i Distretti del Commercio.
I comuni, con Condove come capofila e presentatore dell’istanza, presentano la proposta per la creazione del Distretto diffuso del Commercio “Sacra di San Michele Bassa Val di Susa”. L’accordo fra i sei Comuni per la candidatura è stato firmato questa mattina, sabato 27 marzo, a Condove presso la Biblioteca M. Hack e verrà inoltrato il lunedì successivo all’Ufficio del Settore Commercio della Regione Piemonte.
📑 La domanda di presentazione è stata redatta insieme all’Associazione Confesercenti di Torino e Provincia che, insieme ai comuni, ha sottoscritto l’accordo necessario per la presentazione del dossier. Oltre ai comuni e all’associazione di categoria del commercio, la partecipazione al bando è stata supportata da altri importanti soggetti del territorio, tra cui CNA, Camera di Commercio di Torino e altre realtà all’interno dell’ambito territoriale del Distretto.
Qualora il Distretto venisse selezionato, la Regione Piemonte finanzierà con un contributo dell’80%, per un massimo di 20.000 euro, le spese da sostenersi nei quattro mesi successivi alla pubblicazione della graduatoria, che porteranno alla definizione di un modello di governance del distretto e alla stipula di un protocollo di intesa che sancirà la nascita del Distretto e che vedrà coinvolti tutti i soggetti che hanno manifestato l’interesse alla misura (circa 20 fra Associazioni Commercianti, ProLoco, Associazioni culturali, ristoratori e privati).
Il Distretto avrà una durata minima di tre anni e sarà uno strumento di sintesi delle realtà pubbliche e private che andranno a definire una politica condivisa del piano strada dell’ambito scelto e che ha nel commercio l’elemento centrale ma anche l’attivatore di politiche di promozione e sviluppo del territorio.

 

FacebookTwitterWhatsAppMessengerEmailLinkedIn
Condividi
© Riproduzione riservata

1 COMMENTO

  1. Io penso che sia una iniziativa poco utile e fuori tempo massimo.
    La desertificazione commerciale iniziata lentamente ma inesorabilmente in tutti i piccoli centri si è ulteriormente aggravata e incancrenita negli ultimi 10 anni. Degrado urbano, indifferenza ad appelli e proposte (molte volte a costo zero e forse proprio per questo giudicate poco interessanti da parte degli enti riceventi ), desiderio di fare ” sistema” e quindi a perdere anni preziosi in burocrazia e attesa di bandi sommati assieme hanno dato il colpo di grazia.
    Ora , credo sia tardi e non sarà l’ ennesimo bando a recuperare una situazione irreversibile.
    Non è chiaro, inoltre , capire come siano conciliabili comuni commercialmente diversi fra di loro. Alcuni comuni sviluppatisi nei secoli in modo nastriforme sulla strada maestra ( già Via Francigena ) e quindi ricchi di locali commerciali e di somministrazione ( ora tristemente vuoti e polverosi) con Comuni relativamente recenti sorti su una piazza priva di un passato importante o sommatoria di borgate e frazioni sparse e nei secoli ognuna con una propria realtà commerciale.
    Alcuni comuni hanno grandi potenzialità per la loro forma urbana, accesso, presenza e/o vicinanza della stazione ferroviaria, altri per monumenti e percorsi turistici ,altri ancora per la presenza di seconde case. Altri, secondo me si devono accontentare di essere dei tranquilli bei paesi dove abitare, ma voler a tutti i costi che tutti siano a vocazione residenziale, commerciale, ambientale , turistica ecc. ecc. è una cosa assurda e miope.
    Facendo così , i paesi con più potenzialità vengono ” frenati ” da un concetto ormai vecchio fatto di attesa di bandi che paionoi premiare con un punteggio più alto le candidature con molti fogli, dossier spessi una spanna ridondanti di frasi sempre uguali e possibilmente con la firma di tanti, tanti, tantissimi Sindaci.
    Quasi sempre le idee migliori necessitano di pochi soldi e di una visione apparentemente “egoistica” proprio perchè dovrebbero avere gambe immediatamente e non perdersi in eterne riunioni, consulenze e condivisioni con i territori vicini.
    La stessa denominazione scelta per il nascente distretto diffuso del commercio ” Sacra di San Michele e bassa valle di Susa” dimostra quanto poca conoscenza pratica si abbia verso il commercio reale, l’ importanza di creare flussi e transiti che motivino i potenziali acquirenti/clienti/consumatorie ad andare verso un luogo anzichè in un altro. Anche solo la più pragmatica lettura geografica del territorio in esame ( altimetrie, viabilità, motivi attrattori, esposizione al sole, distanza tra un paese ed un altro ecc.) dimostra come la strada intrapresa sia poco realistica.

    Mauro Galliano

Che cosa ne pensi? Scrivici la tua opinione

Please enter your comment!
Please enter your name here

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.