VALSUSA, ACQUA CONTAMINATA PFAS: PARTE LA RACCOLTA FIRME

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Mario Picciotto

AVIGLIANA – Una raccolta firme popolare per chiedere chiarimenti sulle contaminazioni Pfas dell’acqua in Valsusa. L’iniziativa è stata promossa dal gruppo “Forza Valsusa”, e la illustra il consigliere comunale Mario Picciotto: “Abbiamo deciso di raccogliere le firme per avere chiarimenti sulla questione acqua contaminata, il punto di raccolta è presso la mia sede in via Sant’Agostino 58 ad Avigliana, ma saremo presenti anche nei mercati settimanali della bassa valle. Chi vuole sottoscrivere la raccolta firme, indirizzata al Prefetto di Torino e all’Arpa potrà farlo inviando un messaggio con i dati (nome, cognome, data di nascita, numero carta d’identità). Faremo il controllo di verifica e saranno inseriti nella lista adesioni. Basta scriverci su WhatsApp al numero 338/7725707”. Greenpeace Italia ha recentemente pubblicato un’inchiesta dove si riscontra una notevole contaminazione da PFAS nell’acqua dichiarata potabile in vari comuni della Val di Susa, e sulla vicenda ValsusaOggi ha pubblicato un’inchiesta alcune settimane fa. “La stessa Smat che ha effettuato i controlli nel 2023 ha confermato la presenza di PFAS (sostanza contenente elementi cancerogeni) – spiega Picciotto – Non esiste ancora a livello nazionale una normativa che limiti la presenza di PFAS nelle acque potabili, ma questa norma sarà in vigore solo a partire dal 2026. Se quanto sopra descritto corrispondesse a verità, ci lascerebbe esposti al pericolo di gravi patologie, e con la raccolta firme si richiede agli enti competenti di appurare che la qualità dell’acqua che viene fornita tramite le strutture pubbliche rispetti tutte le normative, comprese quelle in fase di applicazione anche se già definite. Si richiede che l’acqua venga analizzata dagli organi competenti, distintamente ad ogni punto di prelievo, poiché i valori medi indicati potrebbero coprire singoli valori non conformi alle normative. Tenendo conto che i pozzi non confluiscono tuti in un’unica cisterna è infatti importante valutare le analisi separatamente. Se confermato quanto riportato, ossia che alcuni PFAS presenti nella nostra acqua risultano cancerogeni, che si intervenga immediatamente alla sua depurazione. Se non confermato quanto riportato, quindi che sia possibile escludere il rischio cancerogeno nell’acqua, che si provveda a far rettificare ufficialmente le notizie circolate nell’ultimo periodo, per garantire ai cittadini le correte informazioni”.

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3 COMMENTI

  1. Più che una raccolta firme, bisognerebbe cacciare a pedate i responsabili e fare in modo che non si occupino MAI PIÙ di gestione delle acque che, come voglio ricordare, dovrebbero essere gestite da enti pubblici, visti i risultati del referendum del 2010.

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