LETTERA DELL’ARCIVESCOVO NOSIGLIA: GUIDERÀ LUI LA DIOCESI DI SUSA

Condividi
FacebookTwitterWhatsAppMessengerEmailLinkedIn

di CESARE NOSIGLIA (arcivescovo di Torino e nuovo amministratore della diocesi di Susa)

Cari presbiteri, diaconi, religiosi e religiose e fedeli della diocesi di Susa,
in seguito alle dimissioni per raggiunti limiti di età di mons. Alfonso Badini Confalonieri, il Santo Padre mi ha nominato Amministatore aposto-lico della vostra diocesi, con tutte le facoltà del vescovo diocesano.
Desidero con questa mia lettera salutarvi e assicurarvi che svolgerò il mio ministero ponendomi in stretta continuità con quanto mons. Alfonso ha promosso e avviato in quasi diciannove anni di episcopato. Tutto quanto egli ha stabilito per l’attuale programma pastorale per l’anno 2019-2020 re-sta il punto di riferimento da porre in atto con impegno da parte mia e di voi tutti. Vi chiedo una preghiera e, insieme, la vostra piena collaborazione per svolgere al meglio il compito che mi è stato affidato.
La diocesi di Susa ha una lunga storia: dal 1772, quando fu eretta, fino ad oggi ha segnato profondamente le tradizioni non solo religiose della po-polazione, ma anche quelle civili. Mantenerle e rinnovarle rappresenta dun-que un compito da svolgere insieme, per accoglierne le scelte positive e permanenti nella coscienza e nella memoria della popolazione.
Oggi la Chiesa è fortemente impegnata a promuovere quei traguardi strettamente congiunti e ricordati con particolare forza dalla Evangelii gau-dium, l’esortazione apostolica che Papa Francesco ci ha donato: essi sono la sinodalità e la missione. La sinodalità comporta un saper camminare insie-me, riuniti attorno a Cristo Signore, ma anche con le necessarie sollecita-zioni che ci provengono dal mondo che ci circonda. La missione ci apre a questo nuovo orizzonte ampio, che investe le nuove Chiese particolari dell’Africa, dell’Asia e del mondo intero, ma vuole altresì operare concre-tamente nel tessuto dei nostri ambienti di vita, perché la fede in Cristo ri-torni ad essere fonte di speranza e di futuro per ogni persona. È su questi binari convergenti che siamo chiamati a muoverci come Chiesa, aiutandoci tutti – vescovo, presbiteri, diaconi, religiosi e religiose e laici –, perché nes-suno si senta escluso da una responsabilità che riguarda e impegna ogni di-scepolo del Signore.
Cari amici, nel dirvi queste cose sento nascere in me tanta speranza, an-che se so bene quante siano le difficoltà che giorno per giorno assillano sia sul piano spirituale che sociale tante persone e famiglie, particolarmente in questo tempo di difficoltà economiche e spirituali che aggravano la preca-rietà del lavoro, le incertezze del futuro, le fatiche di molti per situazioni di malattia e disabilità dei loro congiunti. Eppure, sono convinto che la Chiesa di Susa, proprio per le sue radici cristiane così forti e tuttora vitali a cui può attingere, deve guardare avanti con fiducia e contribuire al vero progresso spirituale e sociale della gente, promuovendo quella stretta unità tra carità e giustizia a cui ci richiama con forza il Magistero pontificio. Certo questo sa-rà possibile, se contribuiremo a sostenere la pastorale vocazionale e a dare vita a una nuova stagione di laici credenti, adulti nella fede e testimoni competenti e coraggiosi del Vangelo anche negli ambiti impervi, ma pur ne-cessari, della politica, della finanza, dell’economia, del mondo del lavoro e della salvaguardia dell’ambiente, che nella Valle di Susa ha una rilevanza particolare e di grande impegno da parte di tutti.
Mi auguro che, sostenuti dallo Spirito Santo, possiamo approfondire in-sieme questi obiettivi, aiutandoci con i rispettivi doni di grazia che ciascuno di noi ha ricevuto e mettendoli a disposizione della comunità. Affido il mio ministero all’intercessione della Madonna del Rocciamelone, di San Giusto, patrono della diocesi, e del Beato Edoardo Giuseppe Rosaz, vescovo di Su-sa, molto attivo sul versante della carità e dell’attenzione ai poveri.
Vi benedico di cuore e spero di potervi incontrare al più presto, per co-noscerci e lavorare insieme per il bene comune della Chiesa che è in Susa e di tutta la sua popolazione.

Cesare Nosiglia
Arcivescovo di Torino
Amministratore apostolico di Susa

FacebookTwitterWhatsAppMessengerEmailLinkedIn
Condividi
© Riproduzione riservata

2 COMMENTI

  1. “Desidero con questa mia lettera salutarvi e assicurarvi che svolgerò il mio ministero ponendomi in stretta continuità con quanto mons. Alfonso ha promosso e avviato in quasi diciannove anni di episcopato.” Allora non avrà bisogno di darsi un granché da fare, solo qualche cena ed inaugurazione qua e là per il resto vuoto pneumatico: a no, anche bastonare i No t+Tav

  2. Una specie di commissariamento prima della non lontana soppressione definitiva della diocesi.
    Una perfetta sovrapposizione con quanto portato avanti da Regione e ASL per l’ospedale o dal ministero della giustizia per il tribunale.

Che cosa ne pensi? Scrivici la tua opinione

Please enter your comment!
Please enter your name here

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.