FOTO / BUTTIGLIERA ALTA, SALVATORE BORSELLINO HA INCONTRATO STUDENTI E CITTADINI: “LAVORIAMO PER LA GIUSTIZIA”

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di FABRIZIO PASQUINO

BUTTIGLIERA ALTA – Una significativa, intensa e partecipata lezione di vita, quella offerta ieri, martedì 10 aprile, ai ragazzi delle scuole secondarie e ai molti cittadini intervenuti alla conferenza-incontro con Salvatore Borsellino, il fratello del celebre magistrato Paolo, ucciso dalla mafia nel luglio del 1992. Incontro organizzato dal Comune di Buttigliera Alta, in occasione delle celebrazioni del 35° anno dalla scomparsa del Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, altra vittima delle mafie, a cui è dedicata la sala consiliare del municipio. Celebrazioni che hanno inaugurato in paese un intero “Mese della legalità”, iniziato con la partecipazione alla giornata del 21 marzo a Saluzzo, in ricordo delle vittime di mafia, e chiuso con la conferenza con Salvatore Borsellino, ieri mattina. Testimone d’eccezione, portato in paese grazie alla collaborazione con il gruppo torinese di “Agende rosse” e il presidio valsusino di Libera. Protagonisti gli alunni delle scuole secondarie cittadine, guidati dai loro insegnanti, che li hanno preparati all’evento con riflessioni e lezioni in classe. Accanto agli alunni di Buttigliera, una delegazione dell’IIS Galileo Galilei di Avigliana, che visiterà la “Casa di Paolo”, dedicata al magistrato scomparso, nella sua Palermo.

L’incontro è stato aperto dai saluti delle autorità intervenute, con la presentazione del sindaco Alfredo Cimarella, che si è interrogato sul ruolo di un piccolo comune nella lotta alla mafia. “I Comuni sono una parte dello Stato ed è quindi doveroso che facciano la loro parte insieme alle altre istituzioni – ha aperto la mattinata il sindaco – Fare la nostra parte significa seguire le regole, le procedure previste, garantendo uguaglianza di accesso ai servizi a tutti i cittadini. Ma significa anche promuovere la cultura della legalità in tutte le forme non solo con iniziative come quella di oggi, ma anche con attività apparentemente minori, come servire nelle mense scolastiche menù a base dei prodotti della filiera di Libera”.

La parola quindi al Capitano dei Carabinieri di Rivoli, Luca Mariano, accompagnato dai luogotenenti delle stazioni di Avigliana, Giuseppe Minutolo, e di Rivoli, Salvatore Fucarino. Mariano ha ricordato che anche attraverso il sacrificio di uomini dello Stato come Paolo Borsellino e Giovanni Falcone, l’attuale legislazione antimafia italiana è una delle più avanzate. Un passaggio anche della dirigente dell’Istituto Comprensivo cittadino, Gabriella Parente, e del presidente del presidio di Libera bassa val Susa, Maurizio Raschio.

L’attenzione del pubblico è stata quindi catalizzata per quasi due ore dall’appassionata lezione di Salvatore Borsellino, che ha ricostruito l’esperienza di vita del fratello Paolo, soffermandosi sulla sofferenza per essersi sentito abbandonato da una parte di quello stesso Stato che lui stava servendo; il dolore per la perdita dell’amico e collega Falcone; ma anche le reazioni della sua famiglia dopo la strage di via D’Amelio.

“Oggi, ho due lavori – racconta Salvatore Borsellino – Uno per vivere, che è la mia attività professionale, e uno per non morire, che è testimoniare e ricordare mio fratello Paolo, come promesso a nostra madre, continuando, così, a farlo vivere”. Un passaggio anche sulla scomparsa della celebre agenda rossa del magistrato, sparita dopo l’attentato, e sul suo prezioso contenuto. “Lavoriamo per ristabilire la giustizia, cioè per capire chi ci sia dietro alla scomparsa dell’agenda rossa sulla quale mio fratello appuntava fondamentali informazioni dalla morte di Falcone”, ribadisce Salvatore Borsellino.

In chiusura, gli interventi dei ragazzi ospiti della mattinata di approfondimento, tra i quali si è fatta notare la riflessione sul pericolo di trasporre l’atteggiamento mafioso anche nella vita quotidiana, persino in alcuni risvolti della vita scolastica, come il bullismo, l’omertà nel coprire le ingiustizie di cui si è testimoni, il non rispetto dell’autorità costituita.

“Una grandissima soddisfazione per la nostra amministrazione – chiosa l’assessore all’istruzione, Laura Saccenti – Soddisfazione per aver portato una così intensa e significativa lezione di vita ai nostri ragazzi e per aver dato un contributo fattivo alla divulgazione della cultura della legalità proprio tra le nostre giovani generazioni. Contributo che i ragazzi continueranno a sviluppare anche nei prossimi mesi, all’interno del Pof dell’Istituto dedicato, il prossimo 2018/19, proprio al tema della legalità”.

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