FOTO / VALSUSA, A UN ANNO DALL’EMERGENZA INCENDI GLI AIB PREPARANO IDRANTI E VASCHE IN QUOTA

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dagli AIB SANT’ANTONINO DI SUSA

SANT’ANTONINO DI SUSA – Oramai è passato un anno dalla più grande emergenza incendi degli ultimi quarant’anni in Val di Susa. Un anno in cui, aldilà delle consuete attività di formazione ed esercitazione antincendio, i nostri volontari si sono spesi nell’opera di prevenzione, manutenzione della viabilità forestale e realizzazione di punti acqua in quota, finalizzati all’antincendio boschivo.

In tale progetto, iniziato già nel 2016 d’intesa con l’Amministrazione Comunale, sono stati eseguiti lavori che hanno portato alla realizzazione di un idrante in località Presa Casel, a quota 1.100 metri, ed un altro alla fine della diramazione della strada che conduce alla borgata Comettera a quota 1.000 metri circa, lungo la carrozzabile interpoderale Pian Palmero Presa Billia.

In sostanza i volontari hanno rimosso la vegetazione, effettuato gli scavi per intercettare le condotte dell’acquedotto e predisposto le aree sulle quali, ad opera del Comune, sono stati realizzati i pozzetti e gli idranti antincendio.

In località Presa Casel, inoltre, al termine della pista forestale che conduce al movimento franoso individuato nell’anno 2000, è stata predisposta un’area su cui allestire una vasca antincendio mobile per approvvigionare gli elicotteri. Tale risorsa in quota, se fosse stato disponibile in occasione dell’incendio del settembre 2017 sul versante di Coazze del Colle Bione, avrebbe reso di gran lunga più semplice l’opera di spegnimento delle squadre a terra, consentendo all’elicottero viaggi in tempi più brevi tra il fronte di fiamma e il bacino di pescaggio più vicino.

La vasca per elicotteri, gentilmente e temporaneamente prestata dalla squadra Aib di Bussoleno, ha consentito di testare la capacità di riempimento e la reale portata della captazione delle prese dei Chiaudani.

Prima di queste due nuove opere l’idrante più in quota accessibile ai mezzi antincendio lungo la carrozzabile era a quota 890 metri, in frazione Pian del Rocco, a circa 2,5 chilometri dal termine della strada fatto che, in caso di incendio boschivo nelle porzioni più alte del territorio comunale e nelle borgate poste a monte del Pian del Rocco, rendeva molto più complicata e meno efficace la lotta attiva, costringendo i mezzi a fare spola tra il fronte di fiamma e l’idrante esistente.

Basti pensare che durante l’esercitazione interforze “Pre Campo” realizzata nel 2016, con simulazione d’incendio proprio al Castello Billia fu calcolato che i mezzi, per scendere al Pian del Rocco per rifornirsi d’acqua e risalire in postazione, impiegavano oltre 25 minuti, compromettendo l’efficacia dell’azione di spegnimento.

Ora la squadra resta in attesa della fornitura della vasca antincendio per elicotteri, già richiesta nel 2017 al corpo colontari Aib del Piemonte, in modo da avere uno strumento in più nella lotta antincendio anche a beneficio dei comuni confinanti.

 

 

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