GIAVENO, IL SINDACO VIETA L’ELEMOSINA IN STRADA

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GIAVENO – È a firma del sindaco Giacone l’ordinanza urgente del 7 settembre scorso, che impone il “divieto di accattonaggio e mendicità molesti e non molesti”. A questo provvedimento, è collegata la confisca del denaro frutto della questua.

“Considerato il notevole incremento di soggetti che, specie nelle vie del centro cittadino, richiedono denaro, utilizzando lo strumento dell’accattonaggio anche in forma petulante e molesta, spesso inducendo alla pietà popolare, ovvero in circostanze tali da incutere timore ed apprensione nei cittadini – recita l’ordinanza – è necessario adottare degli atti che contengano il fenomeno ed assicurino un’ordinata e civile convivenza”.

Chi pratica l’elemosina a Giaveno, non può dunque turbare l’incolumità o la sicurezza dei cittadini, o “imperdire e/o limitare l’accesso, la fruizione, l’utilizzo delle aree, spazi e luoghi pubblici ed aperti al pubblico su tutto il territorio comunale (nelle strade, nei parcheggi pubblici, all’interno e in prossimità dei mercati settimanali e giornalieri, nei luoghi di culto in genere, davanti o in prossimità degli esercizi commerciali, uffici pubblici, banche, nonché delle sede o istituzioni preposte al soccorso e alla sicurezza pubblica, sulle fermate dei mezzi di trasporto pubblico di linea e non). Sono altresì vietate tali attività mediante l’uso di minori, anziani, disabili e lo sfrutta,ento di animali da affezione”.

Il sindaco precisa che “non costituiscono accattonaggio o mendicità, le collette organizzate da associazioni o istituzioni, e pertanto per esse l’ordinanza non vige”.

La violazione del provvedimento, comporta l’applicazione di una sanzione amministrativa che va da un minimo di 25 euro ad un massimo di 250 euro, pagabile in misura ridotta con una somma di 50 euro, entro 60 giorni dalla data di notificazione. Inoltre, è prevista la sanzione accessoria della confisca del denaro provento della violazione e di eventuali attrezzature impiegate per l’attività.

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