PUNTO PRELIEVI A BORGONE SUSA, IL SINDACO ATTACCA L’ASL: “COSÌ CI OBBLIGA A RIVOLGERCI AI PRIVATI”

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di DIEGO MELE (Sindaco di Borgone Susa)

BORGONE SUSA – Voglio condividere con tutti i borgonesi e con tutti coloro che oggi usufruiscono dei servizi dell’ ASL TO3, quanto stia accadendo relativamente ai punti prelievi non previsti dai piani della struttura sanitaria, ma comunque richiesti dai territori.
Capite che, a questo punto, per i comuni sarebbe molto più facile rivolgersi direttamente a una struttura privata con un servizio “chiavi in mano” con personale infermieristico incluso.
Non essendo estraneo alla materia, prima di rivolgermi direttamente alla sanità privata, ritengo che l’ASL debba e possa autorizzare gli infermieri alla “libera professione”, non considerandola “attività istituzionale”, così da trovare un accordo, seppur in extremis, con l’ASL TO3.
Voglio inoltre ricordare alla direzione sanitaria e alla direzione generale, che le politiche regionali vanno esattamente nella direzione contraria rispetto a quanto i Comuni si vedranno costretti a proporre ai loro cittadini in caso di mancato accordo tra le parti.
Le richieste dei punti prelievi, colgo l’occasione per ricordarlo, non sono un cruccio elettorale dei sindaci, bensì una precisa richiesta dei territori con un popolazione che non può o non sa avvalersi dei punti prelievi a domicilio, servizio messo a disposizione dall’ASL TO3 e attualmente fruibile.
Spero che questo mio appello, che seguirà altresì i preposti canali istituzionali, non cada nel vuoto, privando così i nostri concittadini di un servizio sanitario di così grande utilità.

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3 COMMENTI

  1. È evidentissima la carenza di risorse della asl to3 che dice tra le righe al comune di trovare infermieri a pagamento presso strutture private non ricorrendo a personale della stessa to3.
    Del resto, una sanità che paga 100 euro all’ora alcuni medici sul 118 ed in pronto soccorso non può pagare prestazioni aggiuntive agli stessi infermieri pubblici presso il comune di borgone. Due pesi e due misure.
    Da un lato medici strapagati, dall’altro nn si vogliono riconoscere più soldi per turni aggiuntivi agli infermieri.
    Un appunto: i vertici to3 rispondono all’assessore regionale che guarda a caso è favorevole ai privati.
    Ricordatevene quando darete il prossimo voto alle elezioni in regione che voi avete scelto la sanità privata dando potere a chi i privati li vuole.
    I soldi per gli infermieri ci sono ma vengono dati ai medici con il silenzio assenso dei responsabili infermieristici della to3 in concorso con una dirigenza medica determinata dall’ assessorato regionale.

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