A BUSSOLENO I BIMBI UCRAINI PAGANO PIÙ CARA LA MENSA: “IL COMUNE INTERVENGA”

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di CATERINA AGUS

BUSSOLENO – Sono venuta oggi a conoscenza della richiesta da parte della Fondazione AIEF per l’infanzia e l’adolescenza indirizzata al Sindaco del Comune di Bussoleno in merito al problema del supporto ai bambini ucraini in età scolare che usufruiscono della mensa scolastica, dal momento che le famiglie ucraine presenti sul territorio bussolenese hanno visto applicata nei loro confronti la tariffa massima di contributo alla mensa, questo perché non sono in possesso di certificazione ISEE che ne dichiari il reddito imponibile, in quanto profughi temporanei.

AIEF, direttamente interpellato con richieste di aiuto dalle famiglie in questione tramite lo sportello dedicato, fa presente che in altri Comuni la mensa è completamente gratuita e che sono stati adottati altri criteri non penalizzanti nei confronti di queste famiglie che fuggono da una guerra devastante.

AIEF chiede al Sindaco Consolini delucidazioni in merito, per poter andare incontro al meglio alle esigenze dei profughi. Con meraviglia e amarezza prendo atto della scelta che parrebbe essere stata fatta dal Comune e, se così fosse, propongo di modificare con effetto immediato la situazione esistente, introducendo forme di agevolazione previste dalla normativa vigente, come l’ISEE parificato oppure la compilazione MUT che provvisoriamente permette di sostituire la certificazione ISEE oppure qualunque altra forma di sostegno alle famiglie, dal momento che l’iscrizione a scuola è obbligatoria anche per questi bambini.

Qualunque scelta potrebbe essere concordata e/o supportata dal Consolato ucraino di Torino che, nei confronti del nostro territorio, si è sempre reso disponibile sia al confronto sia nell’adottare scelte operative. Mi auguro che a margine dell’imminente Consiglio Comunale del 29 settembre, si trovi il tempo di affrontare l’argomento, peraltro collaterale all’interrogazione da me presentata in merito al trasporto scolastico e che si addivenga ad una soluzione che non penalizzi ulteriormente chi già è in evidente difficoltà, indipendentemente dalla cittadinanza e dalla provenienza.

Sono certa che Bussoleno, che vanta da tempo la fama di paese accogliente e disponibile, saprà imboccare il giusto percorso per risolvere una questione che non fa onore alle tante persone e volontari che operano ogni giorno sul campo, gestendo situazioni complesse e problematiche.

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